Janus bifronte è uno dei tanti deileggende su cui dobbiamo l'antica mitologia romana. Più specificamente, questo personaggio leggendario era quasi il primo re del Lazio (presumibilmente, questa è la dimora ancestrale del cuore dell'Italia moderna e della stessa Roma). In quei tempi lontani, questo dio viveva in un palazzo situato sulla collina del Gianicolo, sulla riva destra del Tevere. Da qui, Janus governò le terre sotto il suo controllo. Ha governato, tuttavia, non per molto - presto un re molto più attivo e potente, Giove, salì al trono, che fu identificato con Zeus, il dio più importante tra gli antichi Greci.
Perché Janus è un dio a due facce?Si ritiene che dal suo divino "collega" Saturno, il re del Lazio abbia ricevuto un dono speciale, che consisteva nel vedere chiaramente tutto il passato e il futuro. È per questo che Janus è rappresentato in tutte le immagini con due volti: giovani e vecchi, che sono rivolti in direzioni opposte (nel futuro e, di conseguenza, nel passato).
A proposito, il nome stesso "Janus" non è stato scelto per caso.Questa parola, se tradotta dal latino ("janya"), significa "porta". Nel tempo, questa "porta" è diventata non solo una caratteristica simbolica che separa ieri da domani, ma in generale un simbolo di ogni fine e inizio. Bene, allora in qualche modo è diventato consuetudine credere che Janus a due facce combini anche due categorie come "cattivo" e "buono" in una, come si suol dire, bottiglia.
A parte i due volti di Giano nel periodo anticoraffigurato anche con le chiavi, perché era anche chiamato il dio "bloccaggio" e "sblocco". Il fatto è che ha patrocinato tutte le imprese militari e aveva una sua chiesa, le cui porte erano strettamente chiuse in tempo di pace, e sono state aperte solo durante le operazioni militari. E nel corso dei lunghi secoli dell'esistenza dell'antico impero romano, queste porte furono chiuse, purtroppo, solo tre volte. Puoi immaginare quanto fosse tesa la situazione in quel momento.
Contributi pratici allo sviluppo degli antichi romanianche il Janus bifronte contribuì in modo significativo. Oltre alle sue abilità chiaroveggenti "paranormali", Dio insegnò alla gente cose come la costruzione navale, la coltivazione della terra, la coltivazione di ortaggi e le basi del calcolo. Fu a quest'ultimo scopo che il numero romano "CCC" fu raffigurato sulla sua mano destra, cioè 300, a sinistra - "LXV", ovvero 65.
I romani si dedicavano persino alla loro amata e principaleun giorno speciale - la festa dell'agonia, che è stata celebrata il 9 gennaio. A proposito, probabilmente pochi lo sanno, ma è stato Janus a due facce che ha dato il nome al primo mese dell'anno - Januarius, o gennaio secondo noi.
Ma in linea di principio, l'antico dio romano a due facce nnon ha eseguito talenti speciali per il suo regno. Non era bello, non possedeva potere illimitato e forza speciale. Tuttavia, secondo le leggende, era in grado di "gestire" i fenomeni naturali. Quindi, prima che apparisse il culto di Giove, fu Janus ad impegnarsi nel fatto che al mattino apriva le porte del cielo, liberando il sole nel firmamento, e la sera le chiudeva a chiave in modo che la luce scomparisse e calasse la notte. Perfino i romani credevano che il Janus bifronte fosse il dio di tutte le imprese, quindi, prima di iniziare a fare qualcosa, la gente lo chiedeva aiuto e chiedeva protezione.
E non molto tempo fa, gli scienziati hanno avanzato l'ipotesiche Janus non aveva due, ma tre volti, che personificavano sia il passato che il futuro e il presente. Semplicemente in virtù del fatto che l'ultima categoria temporale è considerata una linea invisibile momentanea tra le altre due, la terza persona di Dio è invisibile.
Giano bifronte: unità fraseologica
Oggi quasi nessuno avrebbe ricordato il dio Janus etutti i suoi meriti, se non per il nostro articolo. Nella vita di tutti i giorni del discorso moderno, infatti, esiste una tale unità fraseologica, che per qualche ragione è consuetudine applicare in relazione a una persona sincera, ipocrita, cioè a due facce. E sebbene Janus a due facce non abbia compiuto prodezze eccezionali ai suoi tempi, si deve pensare che sarebbe stato offeso da un confronto così imparziale.